Ciao Jeppe
Un messaggio Whatsapp di mattina da parte di un’amica: “ ma lui non è quello che conoscevate voi?” seguito da un link FB.
Il post condiviso da un suo amico diceva soltanto “Ciao Jeppe” con una foto dell’indimenticabile, per chi l’ha conosciuto, Jeppe Catalano.
Una bella foto di Jeppe, presa da Facebook
Batterista, chitarrista, fonico e chissà cos’altro; noi lo conoscemmo appunto come fonico in occasione della registrazione del nostro primo demotape nell’aprile 1993.
Lui e l’amico Carlo Cantini ci registrarono in presa diretta una domenica pomeriggio in una sala prova dell'associazione All Music a Firenze, dopo qualche giorno tornammo a casa sua per registrare voce, assoli e finire il miraggio; tutto in un giorno, ma all’epoca ci sembrava un tempo lunghissimo, abituati com’eravamo a mettere un piccolo stereo in mezzo alla sala (magari coperto con una maglia per evitare distorsioni).
Ci colpì molto la sua calma, la sua pacatezza e gentilezza anche nei confronti di gente come noi, alle primissime armi e poco competenti; ci spiegava lo spiegabile, senza mai perdere la sua flemma. Aveva pochi anni più di noi ma mentre noi sembravano una scolaresca in gita lui era una sorta di professore, calmo e concentrato. Per i più "tecnici", registrammo tutto su bobina, poi passammo su ADAT, poi DAT poi audiocassetta.
Uscimmo da casa sua contentissimi, con il nostro primo demotape in mano e la vita davanti.
Ogni tanto ci sentivamo o ci incontravamo in sala prove e lo aggiornavamo sui “progressi”, lui mi sfotteva per il basso poco performante (sic!) e aveva ragione.
Tornammo da lui per registrare il secondo demotape Juglans Regia nel dicembre 1994 e in questa occasione facemmo tutto a casa sua. Strumento per strumento, furono 5 giorni intensi, con il tempo che non passava mai e noi sul divano a leggere l’ultimo numero di Metal Shock/Flash/Metal Hammer o a gironzolare per Firenze per staccare un po’. Ho bellissimi ricordi di casa sua, pur avendola frequentata pochissimo; la sua foto da piccol(issi)o al muro con i genitori, una copia de “Il cavaliere inesistente” di Calvino aperta sul tavolo, il caffè americano sempre pronto, la pista di macchinine approntata per l’occasione. E soprattutto la porta sempre aperta per tutti, venivano a trovarlo un sacco di amici e amiche nel tardo pomeriggio, anche per parlare del più e del meno. Qualcuno veniva ad ascoltare e ci dava anche qualche consiglio...
Negli anni successivi registrammo anche altri due demotape con lui, tre se consideriamo “16092000 dal vivo in studio”, tre pezzi registrati live in studio per sentire come suonava la nuova formazione con le tastiere. “Il sogno” fu registrato nel luglio 1997, erano giorni caldissimi. I due pezzi di “Sinusoide/Grigio” furono invece registrati nel gennaio 1999, in un brutto momento per il gruppo in quanto il chitarrista Simone aveva deciso di smettere di suonare. Registrammo le due canzoni "Sinusoide" e "Grigio" fondamentalmente per non perderle....
Durante la registrazione di "Sinusoide/Grigio" scattammo anche un paio di foto con lui, cosa mai avvenuta in precedenza.
Non possiamo certamente parlare di photo-session indimenticabile, anzi fu una cosa abbastanza casuale, non preventivata. Venne a trovarci in studio una nostra amica (Ciao Sara!) provvista di macchina fotografica e tra qualche velato sorriso, corna, telefonini preistorici, camicie improbabili, succo di frutta questo fu il risultato.
Juglans Regia e Jeppe (il primo da sinistra in entrambe le foto) - gennaio 1999 presso la sala prove All Music di Firenze
In quei giorni ci disse che stava suonando con Gil Badarò (https://gilbadaro.com) e una di quelle sere andammo a vederlo al Be Bop di Firenze, in via de’ Ginori ; Gil quando vide che parlavamo con Jeppe ci disse “siete amici di Jeppe? Venite a lavorare!” Quindi ci mise in mano un po’ di strumentazione e li aiutammo a portare la roba giù nel locale. Ricordo poi di averlo incontrato con Marco Parente sempre come batterista o a fare il fonico in qualche occasione a Firenze, alle Murate, all’Ippodromo ecc.
Una volta fece i suoni anche a noi, era un giorno infrasettimanale e suonavamo al Mulligans di Montespertoli. Tornammo a casa dopo le due, e lo accompagnammo in un pub a Firenze a notte fonda.
Qualche altro incontro di sfuggita, poi nient’altro.
Di lui rimane il ricordo dell’estrema gentilezza, almeno nei nostri confronti.
(Max)
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